La casa tedesca
lancia la terza generazione della versione capote della famosa auto. Il
tetto scompare in meno di dieci secondi, anche in movimento se non si
superano i 50 km/h. Il listino parte da 23.800 euro.
Il Maggiolino alla riscossa. Abbandonando, almeno in Italia, la criptica
etichetta di New Beetle, torna al nome con cui è entrato nel mito e
punta a riscattare la precedente generazione che in Europa ha raccolto
frutti menocopiosi di quanto non abbia fatto in America. Forse è stato
il buon successo ottenuto oltreoceano a suggerire alla Volkswagen di
celebrare al Salone di Los Angeles il debutto mondiale della cabrio,
versione entrata anch'essa nell'immaginario collettivo e divenuta
anch'essa imprescindibile per questo modello.
Il look. Per giustificare le ambizioni della new entry non
basta però modificare la carta d'identità. Ci vuole la sostanza. Sotto
questi aspetti il Maggiolino III gioca la carta di uno stile
oculatamente rivisitato e ricco di richiami nostalgici, grazie
all'equilibrio delle proporzioni e alle linee filanti volutamente
ispirate all'illustre progenitrice. A queste caratteristiche estetiche
comuni alla berlina, la Cabrio aggiunge ovviamente il fascino -
particolarmente vivo in California - del tetto apribile.
Tradizione. Com'è inevitabile trattandosi di un Maggiolino, anche questa volta la capote è in tela e viene comandata da un sofisticato meccanismo elettroidraulico che ne consente l'apertura (anche in movimento, pucrhé la velocità non superi i 50 km all'ora) in soli 9,5 secondi, mentre l'operazione opposta richiede un tempo leggermente più lungo, 11 secondi, per consentire il fissaggio automatico del tetto al telaio del parabrezza. Quando si viaggia a cielo aperto, la capote perfettamente ripiegata dietro i sedili posteriori non interferisce minimamente con la visibilità.
Muscolosa. Come detto, le proporzioni sono ora più credibili rispetto a quelle della New Beetle. La vettura è diventata più lunga ma soprattutto più larga. E questo, unitamente al tetto che ora è meno bombato e più appiattito (l'altezza complessiva si è ridotta di 29 mm), contribuisce a regalare al Maggiolino Cabrio una presenza su strada decisamente importante. Il tutto a vantaggio di una maggiore sportività nel look e nelle prestazioni, grazie ai motori più potenti che però, come vuole l'evoluzione tecnologica in atto, sono anche diventati più parchi nei consumi. È cresciuto il bagagliaio, che ora vanta 225 litri di capacità e che non risente del ripiegamento della capote. Oltrettutto, il volume disponibile può essere ampliato abbattendo lo schienale del divano posteriore, visto che il roll bar di nuova concezione non impedisce più questa manovra.
I motori. Nella gamma dei propulsori proposta negli USA c'è un'unità non destinata a sbarcare in Europa, ma sviluppata specificamente per il mercato americano. Si tratta di un 5 cilindri da 170 cv che fa compagnia al turbodiesel 2.0 TDI da 140 cv e al turbo con iniezione diretta di benzina 2.0 TSI da 200 cv. Mentre il primo è abbinato solo a un americanissimo cambio automatico e 6 rapporti, per gli altri due motori è disponibile anche il cambio DSG a doppia frizione, la cui efficienza è sottolineata da livelli di consumi ed emissioni identici alla vettura con trasmissione manuale. In Europa, dove il Maggiolino Cabrio sarà in vendita a febbraio, la gamma sarà completata dall'1.2 e dall'1.4 TSI con 105 e 160 cv rispettivamente. Alla base dell'offerta diesel si inserirà il TDI 1.6 da 105 cv. In Italia il listino parte da 23.800 euro.
Tradizione. Com'è inevitabile trattandosi di un Maggiolino, anche questa volta la capote è in tela e viene comandata da un sofisticato meccanismo elettroidraulico che ne consente l'apertura (anche in movimento, pucrhé la velocità non superi i 50 km all'ora) in soli 9,5 secondi, mentre l'operazione opposta richiede un tempo leggermente più lungo, 11 secondi, per consentire il fissaggio automatico del tetto al telaio del parabrezza. Quando si viaggia a cielo aperto, la capote perfettamente ripiegata dietro i sedili posteriori non interferisce minimamente con la visibilità.
Muscolosa. Come detto, le proporzioni sono ora più credibili rispetto a quelle della New Beetle. La vettura è diventata più lunga ma soprattutto più larga. E questo, unitamente al tetto che ora è meno bombato e più appiattito (l'altezza complessiva si è ridotta di 29 mm), contribuisce a regalare al Maggiolino Cabrio una presenza su strada decisamente importante. Il tutto a vantaggio di una maggiore sportività nel look e nelle prestazioni, grazie ai motori più potenti che però, come vuole l'evoluzione tecnologica in atto, sono anche diventati più parchi nei consumi. È cresciuto il bagagliaio, che ora vanta 225 litri di capacità e che non risente del ripiegamento della capote. Oltrettutto, il volume disponibile può essere ampliato abbattendo lo schienale del divano posteriore, visto che il roll bar di nuova concezione non impedisce più questa manovra.
I motori. Nella gamma dei propulsori proposta negli USA c'è un'unità non destinata a sbarcare in Europa, ma sviluppata specificamente per il mercato americano. Si tratta di un 5 cilindri da 170 cv che fa compagnia al turbodiesel 2.0 TDI da 140 cv e al turbo con iniezione diretta di benzina 2.0 TSI da 200 cv. Mentre il primo è abbinato solo a un americanissimo cambio automatico e 6 rapporti, per gli altri due motori è disponibile anche il cambio DSG a doppia frizione, la cui efficienza è sottolineata da livelli di consumi ed emissioni identici alla vettura con trasmissione manuale. In Europa, dove il Maggiolino Cabrio sarà in vendita a febbraio, la gamma sarà completata dall'1.2 e dall'1.4 TSI con 105 e 160 cv rispettivamente. Alla base dell'offerta diesel si inserirà il TDI 1.6 da 105 cv. In Italia il listino parte da 23.800 euro.
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